È stata posata questa mattina in Piazza Colletta a Ventimiglia Alta la pietra d’inciampo in memoria di Giuseppe Palmero, giovane manovale ventimigliese arrestato a Bordighera nel 1944.
L’iniziativa è stata voluta dal Comune di Ventimiglia, in collaborazione con l’associazione Fossili e con l’A.N.E.D., acronimo di “Associazione Nazionale Ex Deportati nei Campi Nazisti”, di Imperia e Savona.
Il giovane, nato a Ventimiglia il 20 gennaio 1924 e residente a Fossoli, all’età di vent’anni aderì al gruppo “Giovine Italia” e alla Resistenza clandestina composta da ferrovieri e giovani.
La sua attività nella Resistenza lo portò all‘arresto il 25 aprile 1944, da cui fu poi deportato nel campo di concentramento di Mauthausen e in seguito trasferito nel carcere di Marassi a Genova il 23 maggio 1944, dove venne fucilato pochi mesi dopo.
La sua “colpa”, secondo il governo nazifascista dell’epoca, era quella di essere un sovversivo: motivo della loro convinzione fu la sua adesione a “Giovine Italia”.
Anche le sorelle di Giuseppe, Elga e Gina, vennero arrestate: la prima nel 1945, quando fu deportata nel campo di concentramento di Ravensbrück; la seconda nel 1987, morì poco dopo a causa delle percosse ricevute durante la prigionia.
La pietra è stata posata nel luogo in cui Giuseppe Palmero viveva, nel centro storico di Ventimiglia.
Di seguito le immagini della cerimonia di posa della pietra d’inciampo intitolata a Giuseppe Palmero.