Si è svolta questa mattina una nuova udienza, presso il tribunale di Imperia, relativa alla questione del falso medico dell’ospedale Saint Charles di Bordighera scoperto dall’Asl 1.
La vicenda ha avuto inizio nell’ottobre del 2023 con la scoperta di una donna, Enrica Massone, in servizio presso il punto di primo intervento del Saint Charles, la quale, assunta da Igea, azienda che si occupa delle assunzioni per GVM Care & Research, ossia la società che dal 1° agosto 2023 gestisce il nosocomio cittadino, la donna è stata scoperta non in possesso dei requisiti per poter esercitare la professione, non essendo iscritta all’ordine dei medici, e dunque sospesa.
A seguito della segnalazione all’Ordine dei Medici fu poi presentato anche un esposto nei confronti della donna, presso la Procura della Repubblica di Imperia.
Massone non era presente alla seduta di oggi, per motivi di salute, assistita in aula dal suo avvocato Massimo Davi.
Nella prima parte dell’udienza il focus è stato portato sulle condizioni mentali dell’imputata, per il quale è stata disposta dal giudice la perizia psichiatrica per valutarne la capacità di giudizio, di intendere e di volere e il grado di pericolosità sociale.
Perizia psichiatrica per la quale i medici Gabriele Rocca e Francesca Santi agiranno per il collegio peritale, mentre la dottoressa Nicole D’Avanzo e il professor Stefano Zago per la difesa.
I periti avranno 60 giorni di tempo per completare la valutazione, he prenderà il via il 14 giugno presso l’Istituto di Medicina legale di Genova, mentre l’esame collegiale è stato fissato per l’8 ottobre alle ore 10.
Nella seconda parte viene ascoltata la testimonianza del dottor Sebastiano Petracca, in rappresentanza di Igea Salute srl.
Rispondend alle domande prima del PM e poi dell’avvocato difensore, la deposizione di Petracca si è concentrata sulle dinamiche che hanno portato all’assunzione ed in seguito all’allontanamento della Massone. Dinamiche che poi hanno portato alla scoperta dei fatti imputati.
“Avevamo stipulato un contatto con GVM”, dice il medico anestetista, “la quale aveva molte strutture, che aveva preso in gestione il punto di primo soccorso dell’Ospedale di Bordighera, nella quale ad oggi non sono mai stato. Il contratto nasce dall’esigenza di trovare medici che potessero operare alla svelta per rimettere in piena attività il punto. Vi fu anche un problema relativo ad un lutto che aumentò la nostra emergenza in quel momento nel reperire medici. Chiesi quindi aiuto. La Massone aveva un rapportò in essere con la società Cura Medica, per la quale lavorava da due mesi nel reparto di Medicina. Fu la dottoressa D’Agostino segnalarmi vari nomi fra i quali il suo, che accettò l’incarico”.
Petracca spiega poi il numero di turni eseguiti, la tipologia di contratto stipulata e i feedback sull’operato della sedicente dottoressa.
“Nel primo turno non ricevetti segnalazioni di sorta”, racconta. “Tutto è successo ad agosto, dove solitamente resto a Roma per poi andare in ferie a settembre. Al ritorno, ricevetti le lamentele di alcuni colleghi. Dopo l’allontanamento della Massone mi son messo ad indagare sul perché una donna con 22 anni di esperienza potesse non andare bene nel primo soccorso, che ricordo, non è n pronto soccorso, ma poco più di un ambulatorio medico. Un luogo dove solitamente vanno codici bianchi e verdi. Era strano che un medico non sapesse trattare un codice verde o bianco. Un qualcosa che un neolaureato dovrebbe fare tranquillamente. Abbiamo poi scoperto che non risultava iscritta all’Ordine”.
Prossima tappa dunque l’8 ottobre.
Nel video servizio a inizio articolo le dichiarazioni del legale dell’imputata, avvocato Davi.