enrico ioculano

“Quanto emerso nell’ultima Commissione Sanità conferma ancora una volta l’inefficacia di Alisa. Dopo dieci anni, ci troviamo di fronte a cinque ASL che operano in completa autonomia, ognuna con un proprio approccio alla gestione sanitaria. È l’evidente dimostrazione che Alisa non ha mai esercitato il ruolo di coordinamento che le era stato assegnato, con il pieno sostegno del centrodestra. Un fallimento su tutta la linea.

Nel corso delle audizioni è emerso chiaramente che ogni ASL sta tentando in modo indipendente di affrontare il tema dell’inappropriatezza prescrittiva. Una problematica complessa, in cui troppo spesso i medici di medicina generale vengono additati come capro espiatorio. In realtà, secondo un’analisi condotta da ASL 2, nel 40% dei casi si tratta semplicemente di trascrizioni di prescrizioni fornite dagli specialisti. Un dato che ridimensiona molte delle accuse rivolte ai medici di base e che conferma l’urgenza di un coordinamento centralizzato, capace di intervenire sulle reali criticità del sistema.

Ci chiediamo: com’è possibile che, in una regione con meno di due milioni di abitanti, si registrino approcci così difformi? Non c’è stata alcuna standardizzazione dei processi. Addirittura, ogni ASL utilizza un software diverso per la gestione delle prescrizioni. Un’anomalia che ha evidenti ricadute sul servizio offerto ai cittadini.

Anche sul tema delle liste d’attesa, la giunta Bucci – in continuità con la precedente – continua a ricorrere all’acquisto di prestazioni dal privato. Eppure, quanto emerso in Commissione Sanità evidenzia che l’inappropriatezza prescrittiva oscilla, a seconda dell’ambito, tra il 10% e il 30%. Perché Alisa, in tutti questi anni, non ha definito linee guida comuni per tutte le ASL?

Più analizziamo il nostro sistema sanitario, più appare evidente l’inadeguatezza strutturale di Alisa. Per questo motivo ribadiamo con forza la nostra richiesta di chiusura dell’Agenzia. Non serve una riorganizzazione, come vorrebbe la destra: serve un cambio di rotta. Alisa non ha portato coordinamento, ma solo confusione”, dichiara Enrico Ioculano, consigliere regionale del Partito Democratico e vicepresidente della Commissione Sanità.