Riceviamo e pubblichiamo di seguito la nota stampa del Circolo PD di Imperia.
“Il Circolo PD di Imperia prende atto con soddisfazione delle posizioni di netta contrarietĂ assunte da enti pubblici, partiti, sindaci, associazioni civiche ed ambientaliste riguardo al progetto del parco eolico “Monti Moro e Guardiabella”.
Un progetto fortemente impattante per l’ecosistema del territorio per gli aspetti legati al sistema idrogeologico, alle falde acquifere, alla biodiversitĂ , al paesaggio, con ricadute sullo stato di conservazione di habitat e specie presenti nell’area e su un turismo “outdoor” sostenuto anche da numerosi progetti europei.
Il PD si è fatto parte attiva con interventi pubblici ed interrogazioni, ai vari livelli nazionale e locale, con i propri circoli ed amministratori.
In Liguria non esistono progetti di tali dimensioni, con interventi pesantemente invasivi per moltissimi aspetti, dalla viabilitĂ alla realizzazione di ampie aree di servizio, dalla centrale prevista a Borgomaro, all’impatto del trasporto del materiale da costruzione con migliaia di viaggi (che interesseranno anche Imperia) a quello dell’energia prodotta fino ad Albenga per immetterla nella rete di distribuzione, senza nessun vantaggio per il territorio.
E tutto questo con modalitĂ di presentazione della proposta fatte con scarsa trasparenza e scelta di tempi assai discutibile.
La nostra contrarietĂ non è, ovviamente, rivolta alla produzione di energie rinnovabili – parte fondamentale del nostro programma in materia di transizione energetica – che, anzi, va implementata visto che la nostra regione è tra le piĂą arretrate d’Italia.
Occorre però una pianificazione che abbia una regia pubblica ed eviti fenomeni distorsivi nella produzione di energia rinnovabile, evitando di privilegiare un approccio obsoleto basato solo sulla speculazione a favore di aziende private.
Le decisioni che coinvolgono i territori vanno discusse per tempo e con completezza di informazioni su vincoli, impatti, mitigazioni, opportunitĂ di sviluppo sostenibile e compensazioni sul territorio anche dal punto di vista energetico.
Riteniamo che l’individuazione con una nuova legge regionale delle aree idonee per gli impianti a fonti rinnovabili debba essere uno dei primi atti della futura amministrazione: le norme già esistono mentre mancano programmi e piani, tra cui quello energetico, vecchio, poco ambizioso, ed i cui obiettivi non sono stati mai raggiunti.
L’attuale amministrazione non solo non può approvare leggi o piani di tale portata ma ha dimostrato con operazioni quali il rigassificatore di Vado Ligure o lo spostamento dei depositi chimici di Genova quale sia la propria idea di sviluppo ambientale ed energetico.
Noi pensiamo che occorra approvare finalmente programmazioni e pianificazioni serie e coraggiose, che diano spazio alle piccole iniziative diffuse sul territorio da privati e aziende, definiscano percorsi di confronto trasparenti e condivisi su progetti aperti a modifiche.
Questo è il nostro modo di intendere e governare le politiche ambientali ed energetiche, antitetico a quello portato avanti dalle giunte Toti negli ultimi 9 anni, consapevoli che sulla transizione energetica si giocherĂ buona parte del futuro della nostra Regione”.