Riceviamo e pubblichiamo di seguito la nota stampa congiunta dei sindacati FLC CGIL, CISL SCUOLA, SNALS CONFSAL e ANIEF della provincia di Imperia.
“Le organizzazioni sindacali FLC CGIL, CISL SCUOLA, SNALS CONFSAL e ANIEF sono state convocate mercoledì 25 ottobre dall’amministrazione provinciale di Imperia a seguito della richiesta effettuata (dalle stesse organizzazioni) via PEC, in data 19 ottobre, dopo aver appreso della nuova proposta del Piano di Dimensionamento Scolastico avanzata per il Comune di Taggia (soluzione non prospettata durante l’informativa del 13 settembre) e delle delibere dei Comuni di Imperia e Sanremo che si sono rivelate anch’esse completamente differenti rispetto a quelle presentate in occasione dell’informativa sindacale di settembre.
Le organizzazioni sindacali puntualizzano, innanzitutto di non aver partecipato alla formulazione di queste ipotesi ed esprimono categoricamente la loro contrarietà a qualsiasi forma di Dimensionamento Scolastico per i seguenti motivi:
Forte preoccupazione a livello occupazionale, poiché dai dati in nostro possesso relativi all’organico di questo anno scolastico, si rischierebbe la perdita di numerosi posti di lavoro: 3 dirigenti scolastici, 3 direttori dei servizi generali e amministrativi (DSGA), 5 assistenti amministrativi, 23 collaboratori scolastici. Vi sono, infine, 9 assistenti tecnici in forza a IIS Marconi per i quali non sussistono tabelle per definirne l’organico e di cui, pertanto, non si possono delineare eventuali contrazioni in organico.
Forti rischi, inoltre, per la potenziale perdita di continuità didattico-educativa, non garantita per le classi delle scuole coinvolte per effetto delle legittime opzioni di scelta nella mobilità dei docenti (in almeno quattro scuole in provincia): ciò significa che alcune classi, per il prossimo anno scolastico, potrebbero non avere garantita la continuità degli insegnanti attuali che, a seguito dell’assorbimento dell’Istituto oggi esistente, potrebbero trovarsi a cambiare plesso di lavoro.
La riduzione dei collaboratori scolastici potrebbe creare condizioni di rischio per la sicurezza e la sorveglianza degli alunni nonché abbassare la qualità dell’igiene degli ambienti in quanto il numero dei locali rimarrà invariato a fronte di meno risorse.
La provincia di Imperia non ha al suo interno autonomie scolastiche sottodimensionate – con numero di alunni inferiore a 600 – ad eccezione dell’IIS Marconi e, pertanto, non si comprendono le ragioni in base alle quali si voglia procedere ugualmente a dimensionarne un numero così elevato.
La determinazione di Istituzioni scolastiche con un così alto numero di alunni, con oltre 1.000/1.200, comporterebbe, inoltre, un aggravio organizzativo e gestionale, in particolar modo per le segreterie che si troverebbero a dover gestire una mole di lavoro ancora più importante e gravoso in un periodo in cui già si trovano in grandissimo affanno.
La scelta delle Provincia di Imperia di dimensionare ad ogni costo e senza alcun reale confronto con le OO.SS ed il personale interessato, non tenendo in considerazione le conseguenze che ne seguiranno (perdita di posti di lavoro, rischio sicurezza e sorveglianza, aumento del numero degli alunni per classe, perdita di continuità didattica per molti studenti…) sorprende, visto che nelle
altre province si è riusciti a procedere in modo meno drastico e con maggiore partecipazione delle organizzazioni sindacali. Solo per rimanere alla vicina provincia di Savona è notizia del 18 ottobre che la scelta della Provincia è stata quella di ridurre al minimo gli accorpamenti, “salvando alcuni istituti” quantomeno per il futuro anno scolastico [La Stampa, 19/10/2023].
Si ricorda che alcune Regioni hanno impugnato il decreto attuativo del Governo sul Dimensionamento alla luce dei parametri relativi al numero degli alunni previsti (per l’a.s. 2024/25: 961; per l’a.s. 2025/26: 949; per l’a.s. 2026/27: 938) consapevoli che la soluzione per migliorare l’assetto scolastico non sia quello di accorpare e creare degli istituti “sovraffollati” con il rischio concreto di aumentare il numero delle cosiddette classi-pollaio.
Le organizzazioni sindacali chiedono, pertanto, ai Comuni coinvolti ed alla Provincia di difendere la scuola imperiese invertendo così la rotta: non operare tagli di questa entità ma investire su di essa.
La provincia di Imperia è, infatti, fanalino di coda anche per quanto riguarda la percentuale di abbandono scolastico (22.2%, Il Secolo XIX, 14/01/2022) oltre che essere la provincia ligure con il minor numero di laureati (21,8% nel 2022 quando la media ligure si attesta al 30,3%)”.





