carcere imperia

Il carcere di Imperia resta al centro delle cronache per le continue violenze e gli eventi critici, anche contro il personale di Polizia Penitenziaria, di cui si rendono protagonisti alcuni detenuti. Non si è ancora spenta l’eco della clamorosa protesta di alcuni detenuti avvenuta nella struttura le scorse settimane che, di nuovo, la professionalità del personale di Polizia Penitenziaria ha permesso di accertare altri eventi in grado di alterare pericolosamente l’ordine e la sicurezza interna.

A riferirlo è Michele Lorenzo, segretario nazionale per la Liguria del sindacato autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE: “Nell’ambito dei controlli giornalieri di sicurezza, nonostante la grave e documentata carenza d’organico dell’istituto d’Imperia, in due diversi episodi è stata impedita la “consegna” di sostanze stupefacente, volata all’interno del carcere. Questa volta la “consegna” era avvenuta attraverso i lanci dalla attigua strada comunale, in modo tale che l’involucro sarebbe potuto tranquillamente essere prelevato dal cortile passeggi confinante per l’appunto con la strada comunale. La Polizia Penitenziaria di controllo ha notato questi strani movimenti ed è prontamente intervenuta evitando che la merce giungesse al cliente”.

Per Lorenzo, “al di la del singolo episodio, ci sembra ovvio che esista un sistema di comunicazione tra l’interno e l’esterno che consente di architettare l’introduzione di qualsiasi oggetto o sostanza. È allora indispensabile bloccare le comunicazioni telefoniche clandestine, attraverso apparecchi che inibiscono le frequenze telefoniche, è necessario snellire le procedure di controllo all’interno delle celle ed è indispensabile potenziare il sistema di videosorveglianza”.

“Ma il mese di giugno”, prosegue, “si è contraddistinto dell’aver rivenuto, all’interno di una cella, abilmente occultato, un alambicco artigianale e diversi chili di frutta macerata pronta per la distillazione di grappa. Anche in questo caso è stato provvidenziale la meticolosità dei poliziotti penitenziari sequestrando il tutto perché l’assunzione di alcool da parte della popolazione detenuta, è altamente pericoloso oltre che vietato”. Per il SAPPE, “il carcere di Imperia, nonostante la carenza di personale e i grossi problemi legati alla struttura ormai obsoleta, regge il confronto: ma la Polizia Penitenziaria deve essere potenziata, i troppi eventi critici e la sicurezza di tutto l’istituto regge solo grazie alla capacità, l’esperienza e l’attaccamento al servizio dei pochi poliziotti rimasti. Ma questo non basta: bisogna necessariamente aumentare l’organico e progettare un nuovo carcere oltre a prevedere la dotazione di strumenti tecnologici”.

Un plauso al personale di Polizia Penitenziaria in servizio nel carcere di Imperia arriva da Donato Capece, segretario generale del SAPPE: “I rinvenimenti sono avvenuti – spiega – grazie all’attenzione, allo scrupolo e alla professionalità di personale di Polizia Penitenziaria in servizio. Sulla questione relativa all’utilizzo abusivo di telefoni cellulari e di altra strumentazione tecnologica che può permettere comunicazioni non consentite è ormai indifferibile adottare tutti quegli interventi che mettano in grado la Polizia Penitenziaria di contrastare la rapida innovazione tecnologica e la continua miniaturizzazione degli apparecchi, che risultano sempre meno rilevabili con i normali strumenti di controllo”.

Capece ricorda che “il Servizio Telecomunicazioni del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziari aveva annunciato la consegna degli apparati inibitori di comunicazioni cellulari a tutti i provveditorati. A breve si sarebbe dovuta dare l’adeguata e pertinente formazione del personale individuato per l’utilizzo e il funzionamento di tali apparecchiature. È urgente che lo si faccia con urgenza e che si doti il carcere di Imperia, oltre che di nuovo indispensabili agenti, di un numero adeguato di tali apparecchi, fondamentali per garantire la sicurezza interna”.

Anche per questo il SAPPE chiede ai vertici ministeriali un netto “cambio di passo” nelle attività di contrasto all’indebito possesso ed uso di telefoni cellulari e droga in carcere “a tutela di coloro che in prima linea delle sezioni detentive del carcere di Imperia rappresentano lo Stato, ossia gli appartenenti alla Polizia Penitenziaria”.