villa viani San Giuseppe

Il desiderio di normalità, la voglia di stare insieme, onorare un Santo compatrono del paese, simbolico per essere “Santo lavoratore” come lo ù la gente di qui. Tutto questo si materializza nel completo svolgimento della sentita ricorrenza di San Giuseppe in quel di Villa Viani.

Il Santo Ăš titolare della giĂ  esistente confraternita locale, ormai non piĂč esistente, ma che ha lasciato un monumentale oratorio settecentesco, peraltro riccamente decorato a stucco. Si parla ormai di un recupero dello stabile religioso. La festa si colloca entro due momenti, quelli di sabato con Messa e falĂČ (Scunfogu) e la domenica con Messa solenne al mattino e pomeriggio con vespro e processione. Il sabato si Ăš temuto che l’atteso ritorno del falĂČ fosse rinviato a causa del forte vento, ma non Ăš stato cosĂŹ. Eolo si Ăš preso una pausa in serata e lo spettacolo ancestrale Ăš andato in scena. L’impiego del fuoco nelle ricorrenze religiose liguri occidentali ricorda di fatto tempi precristiani. La fiamma purifica dopo un inverno casalingo e segna in questo caso il passaggio alla primavera. Quest’anno la massa di “brotti” di olive e altri sterpi non era molto ampia, dato che la potatura non Ăš di fatto avvenuta, essendo stati in riposo gli alberi di olivo per una stagione olivicola praticamente nulla. In ogni caso la catasta era piuttosto ragguardevole. L’osservazione dell’abbruciamento Ăš un termine di paragone con la stagione in essere. Va detto, fiamme alte e calore come non mai. Il segno di una profonda ariditĂ , che si spera di superare con qualche benefica pioggia primaverile. Anzi, un po’ piĂč di qualche.

La Pro Loco distribuisce cioccolata e la Protezione Civile di Pontedassio vigila. La popolazione c’ù, anche gli anziani, per quanto sia sempre festa per i bambini. Non si molla, insomma. Il giorno dopo c’ù un clou nel vespro solenne del pomeriggio, con la partecipazione di ben tre sacerdoti. Bella organizzazione dell’attivo parroco don Matteo Boschetti, che si divide tra altare, organo e processione. In quest’ultimo caso, lungo giro del paese con la statua del santo e alla fine, dopo il sermone con successiva esposizione e benedizione eucaristica. Alla fine, lancio di palloncini, momento gradissimo da parte di grandi e piccini. Davvero, in tempi così difficili, San Giuseppe c’ù.