dolceacqua

Considerando il successo ottenuto e l’apprezzamento dei visitatori, il Comune e il Centro Culturale e Ricreativo di Dolceacqua, hanno deciso di prorogare la mostra “Memoria eterodossa” fino al 19 settembre.

Giuseppe Fabris espone al Castello dei Doria una serie di grandi ritratti di elefanti e due installazioni. Spiega l’artista: “L’elefante ha la stessa longevitĂ  dell’uomo ed Ăš uno degli esseri terrestri piĂč antichi, testimone della vita sulla terra. L’elefante Ăš la saggezza, Ăš l’anziano che avanza lento ma sicuro, anche se estremamente fragile. È il vecchio saggio, che porta con lui la storia di generazioni, ed Ăš proprio lui che detiene la ricchezza della memoria. PerĂČ la funzionalitĂ  del vecchio saggio Ăš la non funzionalitĂ  pratica imposta dalla nostra societĂ  sempre piĂč avida e malsana. In essa il vecchio saggio Ăš visto come un’inutilitĂ , come un corpo inefficiente che ha anche bisogno di cure”.

Questi ritratti di elefanti fissano l’osservatore ponendolo in uno stato particolare di “oggetto indagato”. Il critico e filosofo Nicola Davide Angerame spiega così questa posizione: “Fabris, in quanto uomo e pittore, ha creato una galleria di autoritratti per interposto animale. L’elefante gli serve come specchio per ritrovare una traccia di umanità perduta, smarrita dentro un Occidente che ù innanzitutto una posizione esistenziale, un accadere che ù il venire all’essere nella forma di un soggetto assoggettato alla propria volontà di potenza. Il gesto della pittura serve a svestire i panni del soggetto occidentale, mentre il ritratto ù il gesto che l’artista compie come atto di riconoscenza verso il muso dell’animale che si fa volto, verso la maschera inespressiva dell’animale che si fa sguardo”.

La mostra Ăš visitabile secondo gli orari di apertura del castello: tutti i giorni dalle ore 10.00 alle ore 13.30 e dalle ore 14.30 alle ore 18.00. Ultimo ingresso 30 minuti prima della chiusura.