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“O entri nel ghiaccio o rimani ghiacciato”. Abbiamo risalito la val Nervia per incontrare Gabriele Di Costanzo ‘Kipewa’ che ci ha accolto con questa sua summa, che riassume in breve la meditazione del freddo, un metodo da lui ideato e derivato da varie sue esperienze passate tra i nativi americani e i monaci tibetani.

Immergersi nel gelo delle acque è un gesto che porta alla rinascita: “Se entri nel ghiaccio, come in ogni situazione difficile che la vita ti pone contro, dovrai uscirne e andare avanti, e questo è ciò che faccio. Immergermi serve a star bene, a migliorare il benessere psicofisico e a sentire meglio ciò che ci circonda”.

La respirazione gioca un ruolo fondamentale e permette di viaggiare interiormente restando immobili nell’acqua fredda. Una tecnica che Gabriele ha insegnato ad Andrea Oriana, nuotatore campione di traversate a temperature rigide che, grazie a questi insegnamenti, ha ottenuto importanti soddisfazioni: “Siamo tornati dal lago Titicaca col record mondiale per una traversata parziale di cinque ore e mezza per 20 km”.

“Entrare nell’acqua ghiacciata è una forma di rinascita, è questa la cosa vera”, conclude.