
Primo rilascio in assoluto per il Ponente ligure del âTrissolcus Japonicusâ, insetto antagonista della cimice asiatica, con cui Regione Liguria affronta la campagna biologica di contrasto per ricercare un equilibrio ecologico e rispondere cosĂŹ alle problematiche della popolazione e delle aziende agricole.
Sabato 31 luglio alle ore 9 a Pontedassio, presso via Torino 143, verrĂ effettuato il rilascio programmato da parte dei tecnici di Regione Liguria, alla presenza del vicepresidente Alessandro Piana e del dirigente del Settore Fitosanitario Regionale Gianni Anselmo.
Il monitoraggio attivo dei risultati consentirĂ la programmazione delle attivitĂ per il 2022.
Il Centro di ricerca CREA Difesa e Certificazione, su richiesta delle Regioni Marche, Liguria, Umbria, Lazio, Campania e Sardegna, ha elaborato uno “Studio del rischio” di cui riportiamo di seguito un estratto.
âUna delle principali minacce a livello mondiale per i sistemi agricoli, sia a conduzione ascrivibile allâagricoltura biologica che per le aziende gestite con i sistemi di controllo integrato, Ăš rappresentato dallâInsetto Halyomorpha halys (Stal), comunemente noto come Cimice asiatica in Italia e nel mondo come Brown Marmorated Stink Bug (BMSB).
Halyomorpha halys Ăš un insetto dannoso originario dellâAsia introdotto accidentalmente e ormai acclimatato in Nord America e in vari Paesi europei, dove in breve Ăš diventato un temibile fitofago capace di distruggere interi raccolti non solo nellâambito della frutticoltura ma anche su colture erbacee.
Con riferimento alle sole aree frutticole del Nord Italia le stime indicano per il 2019 la compromissione di intere produzioni e perdite divenute insostenibili per il comparto cui si aggiungono le perdite relative allâindustria di trasformazione rimasta priva di materia prima di provenienza nazionale. La Cimice asiatica Ăš risultata infatti capace di danneggiare con le sue punture di alimentazione piĂč di 300 specie coltivate e spontanee.
La pericolositĂ delle infestazioni di questo fitofago hanno inoltre determinato un incremento nellâutilizzo di Insetticidi di sintesi con le inevitabili ricadute ambientali.
Nel controllo di questo Insetto dannoso la lotta chimica Ăš di difficile applicazione, anche ricorrendo a sostanze ad ampio spettro, a causa dellâelevata polifagia e mobilitĂ della specie, che obbliga ad effettuare trattamenti successivi nel corso della stagione con il rischio di vanificare i programmi di difesa integrata a minore impatto ambientale.
Anche altre impegnative strategie imperniate sullâuso di ostacoli per impedire lâingresso delle cimici, come ad esempio lâutilizzo di reti di vario tipo, si sono dimostrate applicabili solo in determinati contesti.
Trattandosi di una specie aliena con grandi potenzialitĂ biotiche, in grado di dare luogo nei territori di nuova colonizzazione a vere e proprie âinvasioni biologicheâ, favorita nella sua diffusione epidemica dalla mancanza di fattori biotici di contenimento, il ricorso alla âLotta Biologica Classicaâ con lâindividuazione nei luoghi di origine del fitofago di efficaci antagonisti naturali, e la loro introduzione nei nuovi ambienti, rappresenta il cardine di una corretta strategia necessaria a ricondurre questi organismi al di sotto della soglia di danno, ripristinando situazioni di equilibrio degli ecosistemi agrari alterati.
Tra gli antagonisti naturali della Cimice asiatica particolare importanza assumono gli Ooparassitoidi, minuscoli Imenotteri di lunghezza inferiore ai due millimetri innocui per lâuomo e le colture, capaci di deporre le loro uova nelle uova delle Cimice uccidendole.
A livello mondiale lâattenzione nellâambito di questi nemici naturali della Cimice si Ăš concentrata in particolare sulla specie Trissolcus japonicus (Ashmead) dimostratisi in grado di svolgere una efficace azione di biocontrolloâ.