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Nel Mercato Annonario di Sanremo dal 1977, al banco numero 23, Mariangela Cappone, della “la Zia”, andrà in pensione. Quasi cinquant’anni di attività dove attorno a lei tanto è cambiato, dal mercato stesso, con sempre più serrande abbassate, a Sanremo stessa; sono cambiati i modi di mangiare, sempre più in cerca di un pasto veloce al supermercato, ma è anche cambiato il rapporto col cliente. Al mercato non si fanno solo acquisti, ma si chiacchiera. Tanti anziani qui trovano un’amicizia e una compagnia nella solitudine.

E poi mandarini nostrani, pomodori cuor di bue “buonissimi” e infine i kiwi di Ceriana, andati a ruba nella mattinata. Mariangela è cerianasca, la si sente subito parlare in dialetto, altra bellezza in estinzione al mercato. “In tanti da bambini venivano a portare la cartella – ci racconta Mariangela salutando i tanti clienti che rimangono spiazzati dalla notizia del suo ritiro – ho visto ragazze crescere, le ho viste mamme, le ho viste andare all’università…”.

Un sospiro, un po’ di malinconia nel volto: “Deve finire? Non lo so. Non voglio fare la festa per non emozionarmi. Ho due nipotine da accudire, quindi avrò il mio bel da fare. Me ne vado e lascio il posto a qualcun altro. Cosa vuol fare? È così”.

E così ci saluta, con lo stesso sorriso con cui ci ha accolto, spostando le cassette dei carciofi per fare veder meglio il nome della bancarella col disegno di Ceriana, rattristandosi per aver già portato via il quadro col ritratto del suo amato paese. In un mondo dove il supermercato ha sostituito il negoziante, dove ogni volta un volto nuovo dietro cassa e bancone non ha alcun significato per l’acquirente, pensare che tra qualche giorno nel Mercato Annonario non si sentirà più parlare cerianasco porta un grande vuoto. Quello che solo le piccole grandi storie di ogni giorno sanno regalare.

Nel video servizio a inizio articolo l’intervista completa a Mariangela Cappone.