targa mario novaro auditorium

In mattinata, il piazzale antistante l’auditorium della Camera di Commercio Riviere di Liguria, è stato rinominato Largo Mario Novaro, in onore del filosofo, imprenditore e figura centrale nella storia culturale di Imperia.

Non è casuale il luogo, dato che l’ente camerale della provincia ha dimora nella storica sede dell’ex Oleificio Sasso, luogo simbolo della famiglia Novaro e dell’industria olearia ligure.

“Un riconoscimento all’amico Cozzi”, commenta il presidente della Camera di Commercio Riviere di Liguria Enrico Lupi, ripercorrendo brevemente i passaggi che hanno portato all’odierna ‘Ex Sasso’, “che insieme alla giunta di allora ebbero l’intuizione di fare un investimento per entrare nel cuore della città e recuperare una struttura storica dall’alto significato per tutti coloro che ci hanno lavorato assieme alla famiglia Novaro. Celebriamo due avvenimenti significativi. L’intitolazione a Novaro di tutto lo spazio antistante la sede camerale e la celebrazione della rivista ‘La Riviera Ligure’ e la pittura di Lomellini attraverso questa mostra. Questa simbiosi fra città, ente camerale, cultura e famiglia Novaro sia un esempio virtuoso che da positività e visibilità a livello non solo cittadino ma nazionale”.

Oltre al sindaco Claudio Scajola, erano presenti numerose personalità istituzionali di Imperia, tra cui l’assessore Marcella Roggero e l’ex sindaco Luigi Sappa.

Dopo la cerimonia di intitolazione della targa, l’attenzione si è spostata all’interno dell’auditorium, dove è stata inaugurata al pubblico la mostra “Plinio Nomellini e la Liguria. La Riviera Ligure tra arte, industria e territorio“.

Promossa insieme all’Associazione Palazzo Lomellino di Genova, l’esposizione ripercorre il legame tra Mario Novaro e Plinio Nomellini, autore del manifesto dell’Olio Sasso e protagonista della stagione culturale ruotata attorno alla rivista ‘La Riviera Ligure’, un formato allora innovativo, antesignano delle moderne riviste di marketing che ospitò nel tempo firme come Pirandello, Deledda, Pascoli, Ungaretti, Saba e Campana.

“Un’occasione per ribadire un concetto: dobbiamo studiare di più, dare spazio alla cultura con la ‘C’ maiuscola, dare meno spazio alle parole se non son colte e corroborate dalla conoscenza”, dice il sindaco Scajola.

La mostra si pone in collegamento con l’esposizione monografica su Nomellini allestita a Genova nell’ambito del progetto “Ottocento svelato”.